halloween - the beginning (2007)

Grandissimo Rob Zombie! Hai fatto un’altra delle tue c@zz@te!!!
Non capisco come abbia potuto Carpenter a fidarsi di uno come lui a realizzare un prequel di Halloween… che poi tanto prequel non è, alla fine si dimostra come un normalissimo remake.
Allora, i primi 40 minuti sono sicuramente i migliori (almeno in quei punti lì il voto stentava per un 6), dove lo s****to cantante ci presenta una (presunta) caratterizzazione dei protagonisti (ma proprio a modo suo eh) e il passato di Michael Myers… solo che non mi aspettavo che Myers fosse così, credevo che si trattasse di un bambino trattato malissimo come il povero Leatherface in famiglia e che non spiaccicasse una parola, e invece ci troviamo un bambino cazzutissimo, capace di rispondere, uccidere a caso e vendicarsi e per giunta è coccolato dalla mamma… vabbè, a parte questo i dialoghi sembrano scritti da ragazzini delle medie, con battute rivoltanti e il 50% delle parole sono tro**, pu*****, ecc… diciamo che fino a qui il film era passabile ma poi capiamo che Zombietto di fantasia ne ha ben poca. Praticamente ricicla i più bei momenti di Halloween e li shakera qui sfornando questo “unico” Halloween The Beginning, tratto da una storia vera…???!! Ma chi vuol prendere in giro, l’unica storia vera è che se io ti incontro, caro amico Zombie, ti tiro un *****tto che ti rimanda dalla casa discografica che ti ha cacciato via.
Poi c’è anche quel difetto che è sempre stato presente nei film di Robbino: l’assenza di tensione. Egli non è mai stato capace di creare un film che ti metta ansia, ma solo irritare, ed ecco che per la terza volta dobbiamo sopportare uno dei suoi polpettoni noiosi come il minestrone, con la ciliegina sulla torta: un finale cretino.
Praticamente un film che non aggiunge niente alla saga di Halloween… anzi, toglie il senso di mistero intorno a Myers e capiamo che un diavolo non è.
Per fortuna che almeno gli attori li ho trovati in parte, gli unici che alzano il voto a questo massacro di innocenti spettatori.
Aspetto con ansia il prossimo “capolavoro” di Rob Zombie (quante arie si dà a chiamarsi così…)